Lunedì, 24 Agosto 2020 14:03

Cosa posso fare per controllare l’ansia grazie alla Mindfulness?

Gestire l'ansia restando mindful - ecco come fare

La nostra frenetica vita quotidiana è a volte accompagnata da diverse forme di preoccupazioni e stati d’ansia caratterizzati da disagio e irrequietezza. I pensieri girano in circolo o si agitano come un pesce fuor d’acqua. Il corpo è colmo di un’energia irrefrenabile, è fremente, eccitabile e così diciamo di avere i nervi tesi. La mente continua ad essere intrappolata in uno stato di attesa legato all’esecuzione di un’azione impregnata di paura o a eventi la cui aspettativa evoca preoccupazione. L’ansia può avere diversi livelli, può diventare perfino cronica e raggiungere una disperazione profonda. Molte persone possono provare una sensazione di ansia generalizzata, mentre altre soffrono di veri e propri attacchi d’ansia o di panico, uno stato fortemente reattivo accompagnata da costrizioni psico-fisiche dolorose e da una paura intensa di perdere il controllo o addirittura sensazione di morte. L’agitazione emotiva non trova una causa specifica, accade senza una ragione apparente e questo certo non rassicura.

Può essere invece rassicurante sapere che cos’è l’ansia e come affrontarla attraverso la Mindfulness.

Come tutte le cose anche l’ansia è un composto di pensieri, sentimenti e sensazioni. Per prima cosa è fondamentale apprendere che non siamo i nostri pensieri, sentimenti e sensazioni, ma che invece abbiamo pensieri, sentimenti e sensazioni. A volte ci si convince che quello che pensiamo o sentiamo sia tangibile, vero e assoluto, così ciò finisce con l’esercitare su di noi un grande potere, suscitandoci reazioni o rendendoci schiavi. Se invece smettiamo di opporre resistenza e ci lasciamo semplicemente attraversare dall’ansia, conservando una attenta presenza mentale, ci potremo rendere conto della effettiva transitorietà e insostanzialità di questo stato. In situazioni del genere è utile ricordare che preoccuparci non influisce minimamente sul corso degli eventi ma ha come unico effetto il renderci tesi, preoccupati e ulteriormente scontenti.

Un potente antidoto contro l’ansia è la meditazione: possiamo così imparare a osservare l’ansia che diventa oggetto di attenzione. Scrutare i pensieri o le emozioni che compongono la propria irrequietezza permette di comprendere che tali percezioni vanno e vengono, le sensazioni sorgono e poi si dissolvono in un processo ciclico e continuo. Vorremmo naturalmente che non tornassero più questi stati spiacevoli, come vorremmo che tutto fosse sempre tranquillo, senza tanti alti e bassi. Dobbiamo ricordarci però che le cose non vanno in questo modo ed è quindi importante considerare tutti gli aspetti della vita, le parti belle e piacevoli come quelle dolenti e spiacevoli.

Ecco alcuni spunti per migliorare la gestione dell’ansia:

Scomponi l’ansia in più elementi

La prima istruzione è notare semplicemente di quali pensieri, emozioni e sensazioni fisiche è composta la tua ansia. Mentre osservi potrai notare che il tutto si presenta solitamente come un flusso caotico di associazioni, rielaborazioni di ogni tipo e con una certa carica energetica. Quando la carica emotiva è troppo forte perché la si possa semplicemente osservare, e quindi scompore, succede che veniamo risucchiati nuovamente dai pensieri. Con la pratica questo succederà un po’ meno spesso. Aiuta molto in questo caso contare i propri respiri, da uno a dieci, per poi cominciare di nuovo, finché non si torna ad una condizione di maggior calma. Se tutto ciò ha effetto, puoi provare a respirare ancora più profondamente per ammorbidire ulteriormente il corpo e la mente.
Puoi osservare l’ansia mentre sorge a grandangolo, restando consapevole di tutto il corpo sentendo e notando il turbinio fisico e mentale nel suo complesso, oppure usare lo zoom, mettendo a fuoco più precisamente il respiro, una parte del corpo o i tuoi movimenti.
Altro cosa da fare quando rischi di perderti nella corrente discorsiva della mente è… aprire gli occhi ed osservare. Questo ti aiuta perché avere un punto di riferimento fisco per sapere dove ti trovi aiuta a connettersi alla realtà del presente.
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Indaga e conosci cosa provoca il sorgere di questi stati

Spesso deriva da un’attenzione superficiale ai nostri stati ansiosi o pensieri irrequieti. Siamo catturati dai discorsi della nostra mente, perché crediamo fermamente che pensare può condurci alla soluzione. Naturalmente il pensiero creativo aumenta la nostra comprensione ma non è il caso del pensiero discorsivo che comporta confusione e distorsione.

Diventa consapevole di quello stato “così com’è”

“L’ansia è così”. “La preoccupazione è così” e allenarsi a considerare quello stato non “mio”: significa diventare consapevoli invece di perdersi al suo interno. Sviluppando la presenza mentale e la capacità di osservazione non giudicante, l’esperienza cambia, cosicché nel corpo e nella mente ci sarà più spazio per un senso di quiete e benessere. E anche se si dovesse manifestare qualcosa di difficile o di doloroso, al di sotto c’è quel benessere, una nuova fiducia e sicurezza che ci comunica “in fondo va tutto bene”. Questo stesso elemento di benessere rappresenta un antidoto contro l’ansia e l’irrequietezza.

La saggia riflessione

Piuttosto che autoaccusarti, dimenticare e rimuovere, puoi considerare gli errori o le mancanze con saggezza, imparare da essi e decidere di non nuocerti ulteriormente con sensi di colpa o rimorsi.

Non perdere il senso dell’umorismo

Puoi per esempio contare quante volte si presenta durante il giorno la tua mente criticante o auto-criticante: critica uno, critica due, critica trecentotrentotto ecc. e ad un certo punto non si può che non sorridere (e meravigliarsi). Ti renderai conto quanto è ridicolo credere ai propri giudizi o viceversa condannarli… che infondo è solo un altro modo di giudicare.
La consapevolezza non è qualcosa da ottenere o sviluppare, ma da riconoscere e a cui tornare, ogni volta che vorrai. Anche se in passato non abbiamo compiuto azioni costruttive (come tutti del resto), sappiamo che da qui in poi possiamo prenderci cura delle nostre azioni fisiche verbali e mentali.

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Ti mando un grande abbraccio!

Sigrid

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Sigrid Hafner

Counselor professionale nell’ambito privato, familiare e individuale, ad indirizzo psicosintetico.

Oltre la specializzazione in Counseling sono laureata in Scienze della Formazione con il titolo Esperto nei processi formativi e in Psicologia. Accreditata da S.I.Co (Società Italiana di Counseling) e da WiKa Austria (Lebens- und Sozialberater).

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